Venerdì, 25 Ottobre 2019 12:42

Ilaria e l’interesse per un mondo interculturale

Giovani, motivati e impazienti di scoprire cosa c’è per loro in Europa. Sono Ilaria, Thomas, Valentin ed Elisa, i 4 ragazzi che abbiamo selezionato per l’ #ErasmusPro, il nuovo Erasmus pensato per promuovere esperienze di formazione professionale «di lunga durata». Grazie al progetto di APRO Formazione “WAVES – Sail towards your future”, Ilaria, Thomas, Valentin ed Elisa stanno svolgendo il loro #ErasmusPro a Malta per 6 mesi, da ottobre 2019 a inizio aprile 2020. Ogni settimana, a turno, ci invieranno le loro impressioni.

Sono ormai passate quasi tre settimane da quando sono arrivata a Malta. Il tempo sembra volato, mi sembra ieri quando ho letto che ero stata selezionata per questo progetto e ora sono già qui a viverlo.

In realtà quando l'ho saputo dovevo ancora dare l'orale della maturità. Ho infatti frequentato il liceo linguistico e essendo del 2000 quest'anno l'ho finito.

Diciamo che le motivazioni che mi hanno spinta a scegliere quel liceo sono all'incirca le stesse che mi hanno portata a fare questa esperienza. Mi è sempre piaciuta l'idea di vivere ed essere in contatto con un mondo vario e interculturale, scoprendo diverse abitudini e tradizioni. E ho pensato che il liceo linguistico mi avrebbe dato gli strumenti utili per farlo. E così è stato.

Alla fine di questo percorso però mi sono chiesta cosa volessi fare, proseguire gli studi? Se sì, in quale ambito?

Sentivo che iniziare l'università quest'anno non sarebbe stata la scelta adatta a me, avevo voglia di vivere un'esperienza concreta, a contatto con il mondo e non solo sui libri. L'Erasmus Pro era proprio ciò che stavo cercando. Negli ultimi anni mi era sembrato di essere diventata troppo riflessiva. Lo ero sempre stata, ma nell'ultimo periodo la cosa si era accentuata, e pensavo che stare altro tempo sui banchi di scuola non mi avrebbe aiutata.

Avevo davvero l'esigenza di fare qualcosa di pratico, che mi inserisse nel mondo vivo, quello del lavoro.

E avevo l'esigenza di mettermi alla prova, di fare qualcosa di cui ero spaventata ma che avrei provato a superare da sola, con solo le mie forze.

Questa esperienza rappresentava per me quindi anche la possibilità di rendermi finalmente più indipendente e di capire come funzionava il mondo fuori da casa propria, senza l'aiuto dei miei genitori.

E per tutti questi svariati motivi, ho mandato la mia candidatura e ora mi ritrovo a scrivere questo articolo dalla mia nuova casa di Malta.

Ho scelto di prendere queste esperienza come una possibilità di crescita individuale, che mi permetta di focalizzarmi su di me e sulla mia vita, imparando a dare la giusta priorità ai vari componenti della vita di tutti i giorni, e che mi aiuti a mettere a fuoco il mio futuro.

Quindi sono atterrata a Malta con questo bagaglio di responsabilità e aspettative individuali e ovviamente la giusta dose di ansia.

Avere a fianco delle persone nella mia stessa situazione è stato di sicuro molto confortante.

Entrati nell'appartamento ci siamo resi conto che avremmo condiviso questi sei mesi insieme e che questo significava doversi organizzare per "sopravvivere" da soli in un altro paese.

E così stiamo facendo. È soddisfacente sapere di essere i soli responsabili della casa, di poter contare solo su se stessi. Ovviamente questo rappresenta molte responsabilità ma anche molta libertà. Libertà che abbiamo usato per girare un po’ l'isola e visitare alcuni luoghi davvero mozzafiato, come Riviera Bay e la Valletta di sera.

Già dall'inizio si sta rivelando un'esperienza arricchente che non vedo l'ora di continuare a vivere.

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